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“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati”

Piero Calamandrei, 26 gennaio 1955

In questa 76esima Festa della Liberazione, nuovamente come lo scorso anno non possiamo che fare nostre queste parole di Piero Calamandrei, membro della Costituente.
Come lo scorso anno, con gli studenti della Scuola di Formazione Politica e Cittadinanza Attiva che promuoviamo, questo weekend avremmo dovuto trascorrerlo in cammino tra Montesole e Marzabotto nei luoghi dove ebbe luogo la strage più efferata e più grande compiuta dalle SS naziste in Europa.

L’emergenza sanitaria e le restrizioni vigenti, oggi come l’anno scorso, non ci hanno permesso questo pellegrinaggio. Teniamo molto a quest’occasione, ma il cammino è solo rimandato a tempi migliori nei prossimi mesi.
Ci occupiamo di formazione ai giovani e dunque ci tocca molto l’invocazione finale di Calamandrei perchè, ieri ma ancor più oggi, a loro è affidato il compito di salvaguardare le conquiste delle nostre madri e dei nostri padri.
Madri e padri, testimoni di questa battaglia di civiltà, che abbiamo perso più velocemente di quanto avremmo voluto in questo ultimo anno.
Quando non ci saranno più come testimoni, i giovani avranno il dovere di custodire quei valori di democrazia, di libertà e di uguaglianza che ci sono stati da loro donati e da quelle donne e quegli uomini che nel pieno della loro giovinezza sono caduti per liberare il nostro Paese dall’oppressione nazifascista. Il loro generoso sacrificio ha segnato con il 25 Aprile il passaggio dalle tenebre alla luce, ricordandoci il profumo della Libertà

Un cammino, quello della Libertà, che non bisogna mai dare per scontato e tante sono le insidie che si sono celate in questo percorso. Ogni liberazione richiede infatti un cammino mai facile, come quello che oggi viviamo per liberarci dalla pandemia.
Questa giornata ci ricordi che le lapidi ed i monumenti sono simboli importanti, ma la memoria di ciò che è stato non si conserva se non è legata alla Vita, se non produce valori e coscienza che riguardano l’oggi. Con la formazione dell’Uomo, prima che formazione alla politica e alla cittadinanza attiva, come Poliedri ci impegniamo per essere continuamente costruttori di Pace e Libertà.

Copia di Copia di Docenti Poliedri

La strada è già stata segnata, noi ci impegneremo a percorrerla anche fisicamente tra Montesole e Marzabotto. Ma intanto il Prof.Alberto Guasco, ci ha guidato virtualmente su quelle strade, in questi tre video che raccontano la strage di Montesole e che vi invitiamo a vedere.

Viva il 25 aprile, Viva la Repubblica, Viva l’Italia!

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