Otto regole per un albero di giada bellissimo: ecco quali sono

L’albero di giada mantiene intatto il proprio fascino e la propria diffusione che è sicuramente ben spiegabile anche dalla facilità di coltivazione e di cura, di quella che è probabilmente la specie di pianta grassa (o succulenta) di maggior diffusione in Italia, dove è divenuta particolarmente popolare intorno agli anni 70 del secolo scorso.

E’ una pianta facile da coltivare, come detto, ma allo stesso modo è abbastanza facile incappare in alcune problematiche che vanno a compromettere lo stato di salute della pianta stessa ma che possono essere anticipate e quindi evitate con alcune forme di consigli di cura che riguardano sia la coltivazione che il mantenimento passando anche per l’irrigazione.

Pianta succulente da casa

L’albero di Giada è una pianta non “originaria” dell’Europa bensì fa parte di un contesto decisamente distante: è nativa del continente sudafricano, dove cresce ancora a carattere selvatico con una buona diffusione in particolare nel sud del continente in questione, adattata piuttosto bene a climi miti oppure aridi, in quanto la specie è capace di restare a lungo senza essere irrigata.

Questo la rende facile da mantenere, ed è divenuta rapidamente una efficace quanto interessante pianta da esterno grazie anche al suo aspetto molto conosciuto ed apprezzato, nelle foglie dalla forma rotonda e “piena” oltre che in un tronco decisamente robusto. Considerando il tipo di habitat bisogna capire come prendersi cura dell’albero di giada.

Cure dell’albero di giada

Ama le condizioni ambientali quindi calde, mediamente non troppo umide ma è anche sufficientemente resistente da sopravvivere senza troppi problemi anche fino a temperature poco al di sopra delle gelate. Ricordando ciò è utile menzionare alcuni consigli pratici che sono molto facili da portare a compimento con una cura neanche troppo radicata:

  • L’irrigazione resta importante, anche se è bene evitare quella eccessiva, basta fare la prova del dito inserendolo nel terriccio ed irrigare solo quando è effettivamente secco in profondità
  • Rinvasare quando necessario, l’albero di Giada resiste bene anche per anni nello stesso contenitore. Ma ogni 3-4 anni conviene spostarla in un vaso un po’ più grande
  • Tenere la pianta sempre in una giusta esposizione solare e d’aria evitando le correnti fredde, almeno 5-6 ore di luce al giorno sono necessarie
  • Nel spostarla in un nuovo vaso è essenziale foderare il precedente vaso con del materiale drenante per alcuni cm

E’ una specie infatti che seppur resistente mal sopporta i ristagni d’acqua e questo la porta generalmente a soffrire il marciume radicale. Assicurarsi sempre di non innaffiare troppo spesso (meglio farlo relativamente poche volte ma in maniera intensa) ma che al tempo stesso la pianta riesca a far defluire l’acqua in eccesso (evitando i sottovasi).

A cadenza regolare possiamo anche potare, soprattutto durante l’autunno e primavera, leggermente il nostro albero di giada, liberandolo dei rami totalmente secchi ed improduttivi, allo stesso modo bisogna tenere le foglie ben libere dalla polvere, soprattutto se viviamo in un contesto secco. Le foglie infatti possono essere “ostruite” nella loro ricezione proprio dalla sporcizia.

Lascia un commento